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La colite chirurgica
o da radioterapia
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Prima però è doveroso che prendiate visione
dell'importanza di ridurre l'infiammazione intestinale visitando la
sezione
Sindrome da Permeabilità intestinale
aumentata:
Colite da
interventi chirurgici: interventi
di resezione intestinale o di Radioterapia spesso si accompagnano
alla formazione di tessuto fibrotico e aderenze con i tessuti circostanti.
Sono delle condizioni che portano alla comparsa di tensioni dolorose.
Più complessa ancora è la situazione di presenza di occlusioni che
obbligano ad una dieta ben calibrata in fibre ed antimpaccanti.
Oppure l'asportazione della parte rettale può
essere accompagnata da frequenti scariche.
Anche in questi casi a seconda dello stato
fisiologico ed alla regolarità del transito, l'uso del
Blusterol-Forte
o di
Paxacol
può portare a significativi miglioramenti.
Le modalità di assunzione vanno
personalizzate vedi
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Approfondimenti estratti dalla rete: |
OCCLUSIONI INTESTINALI
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DEFINIZIONE:
Per occlusione
intestinale si intende un impedimento alla normale progressione del
contenuto dell'intestino. Si parla di Occlusione Intestinale Meccanica
quando è presente un ostacolo fisico effettivo al transito alimentare;
il termine di Occlusione Adinamica o Ileo paralitico si riferisce a
quelle condizioni in cui è presente una alterazione della peristalsi
intestinale , con conseguente incapacità di progressione del contenuto
attraverso il tratto gastrointestinale. L'occlusione meccanica è
semplice quando non è accompagnata da alterazioni della
vascolarizzazione intestinale, mentre è associata a strangolamento
quando vi è una alterazione della perfusione ematica . Si definisce
occlusione ad ansa chiusa quando entrambe le estremità dell'ansa sono
occluse.
EZIOLOGIA
L’ostruzione del
lume può essere dovuta a molteplici cause, che possono essere
classificate in funzione del meccanismo con cui avviene l'occlusione:
-ostruzione del lume intestinale: corpi estranei , calcoli biliari (
ileo biliare ) , fecalomi, tricobezoar (ammassi di capelli) , fitobezoar
(ammassi di filamenti vegetali), bario , grossi polipi ( invaginazione)
etc. -patologia della parete intestinale: alterazioni congenite :
atresia, stenosi, duplicazione, imperforazione; alterazioni acquisite:
neoplasie , esiti fibrotici di malattie infiammatorie croniche
intestinali, stenosi di anastomosi chirurgiche, esiti di
radioterapia . -patologia estrinseca alla parete intestinale: briglie
aderenziali, ernie interne ed esterne, pancreas anulare, anomalie
vascolari , ascessi , ematomi, tumori, volvolo, malrotazioni, ascessi ed
ematomi intraddominali, endometriosi.
Cause di Ileo paralitico
FISIOPATOLOGIA
alterazioni idro-elettrolitiche: in condizioni
normali la mucosa intestinale ha la capacità di assorbire e di
secernere liquidi ed elettroliti all'interno del suo lume: il
movimento netto risulta dalla differenza tra l'assorbimento e la
secrezione, con prevalenza dell'assorbimento. Nell'occlusione
prevale invece la secrezione rispetto all'assorbimento in misura
direttamente proporzionale alla distensione e all'aumento di
pressione nell'ansa intestinale. Le perdite idro-elettrolitiche
si verificano all'interno del lume intestinale, nel contesto
della parete (edema dell'intestino) , nella cavità peritoneale
(trasudato) , per il vomito, per aspirazione tramite SNG, con
conseguente disidratazione , ipovolemia , emoconcentrazione,
insufficienza renale, shock. alterazioni dei gas: nel tratto
intestinale i gas presenti derivano soprattutto dall'aria
ingerita, mentre in parte derivano dai processi di
neutralizzazione dell'HCl e dal metabolismo batterico ; la
maggior parte di tali gas viene riassorbita. Nell'occlusione,
analogamente a quanto si verifica per l'assorbimento dei liquidi
, si osserva anche una inibizione dell'assorbimento dei gas.
alterazioni della vascolarizzazione dell'ansa intestinale
distesa: il circolo vizioso costituito da accumulo di liquidi e
gas nel lume intestinale - distensione -riduzione
dell'assorbimento e aumento della secrezione determina delle
alterazioni circolatorie della parete intestinale; inizialmente
compare una stasi nel distretto venoso dell'ansa con apertura di
shunt artero-venosi a livello della siero-muscolare che
determina una ulteriore riduzione della perfusione e conseguente
perdita della barriera mucosa intestinale, con assorbimento nel
circolo sistemico di batteri e tossine. peristalsi: l'aumento
della forza contrattile della peristalsi rappresenta un
tentativo di vincere l'ostacolo al transito; alla progressiva
dilatazione dell'intestino fa poi seguito una riduzione
dell'attività peristaltica. Nell'occlusione con strangolamento (
volvolo, briglia, invaginazione , ernia incarcerata) alle
modificazioni osservate nell'occlusione semplice si associano
quelle conseguenti all'ischemia acuta dell'ansa. La
compromissione vascolare interessa inizialmente il versante
venoso , con conseguente aumento di pressione nel distretto
venoso capillare e fuoriuscita di liquido e diapedesi di globuli
rossi nella parete intestinale, nel lume e nella cavità
peritoneale e filtrazione di batteri e sostanze tossiche nel
peritoneo . Se persiste la causa , l'ischemia evolve in necrosi
, con conseguente grave pericolo per la vita.
MANIFESTAZIONI CLINICHE
dolore iperperistatico: il dolore è sempre presente,
è poco localizzato ( dolore viscerale) , è costituito da un
rapido e progressivo aumento fino all'acme e successiva
riduzione fino alla risoluzione. L'intervallo tra gli attacchi
di dolore è breve nell'occlusione intestinale alta , mentre è
più lungo nell'occlusione bassa. Se l'occlusione non si risolve,
il dolore di tipo colico può cessare e divenire continuo e
diffuso a tutto l'addome. vomito: compare precocemente nelle
occlusioni alte , più tardivamente nelle occlusioni basse
(talora può mancare nelle occlusioni coliche con valvola
ileo-cecale competente) ; con il perdurare dell'occlusione
assume caratteristiche di tipo "fecaloide" (denso, scuro,
maleodorante) per l'azione batterica sul ristagno. chiusura
dell'alvo a feci e gas: tale sintomo è precoce nell'occlusione
colica , mentre è tardivo nelle occlusioni del digiuno (in
quanto le porzioni distali possono conservare una funzionalità
normale e mantenere un transito regolare di feci o gas ) .
distensione dell'addome: particolarmente evidente
nell'occlusione colica e nell'occlusione ileale distale tardiva,
è dovuta alla distensione delle anse intestinali con raccolta di
liquidi e gas ; talora può non manifestarsi nell'occlusione alta
dell'intestino tenue.
SEMEIOTICA DELL'ADDOME
Ispezione: accurata ricerca di cicatrici chirurgiche
e esplorazione delle porte erniarie; possono essere presenti i
segni della distensione addominale con disegno delle anse ileali
( individui magri ) . Palpazione: generalmente si apprezza una
consistenza teso-elastica dell'addome; ricercare segni di
irritazione peritoneale ( dolorabilità localizzata, reazione di
difesa, segno di Blumberg) espressione di una sofferenza
vascolare dell'intestino. Auscultazione: durante la "colica "
sono apprezzabili i rumori peristaltici con timbro metallico .
Nelle fasi tardive o in presenza di una sofferenza vascolare i
rumori peristaltici si riducono fino a scomparire. Percussione:
la distensione gassosa delle anse determina una iperfonesi , che
può essere intervallata con aree di ottusità plessica che
esprimono la presenza di liquido nelle anse o nella cavità
peritoneale; la localizzazione del timpanismo varia in funzione
della sede dell'occlusione.
LABORATORIO
Non indispensabili al fine di porre la diagnosi, ma
utili per la correzione delle alterazioni elettrolitiche e
metaboliche. La perdita di liquidi e elettroliti determina una
disitratazione extracellulare con aumento dell'ematocrito,
azotemia, creatininemia; sono inoltre presenti varie alterazioni
del Na, K, Cl, pH in funzione della sede dell'occlusione; la
leucocitosi, normalmente presente, può essere indicativa di un
sofferenza vascolare dell'ansa.
RADIOLOGIA
Rx diretta addome ( in ortostatismo o in decubito
laterale) : l'accumulo di gas e liquidi nel lume intestinale
porta alla formazione dei livelli idroaerei; l'occlusione colica
si manifesta con una distensione del grosso intestino e la
formazione di qualche grossolano livello idroaereo : in questo
caso è indicata la esecuzione di un clisma del colon con MDC
idrosolubile. Quando le condizioni generali lo permettano, nel
sospetto di una occlusione intestinale alta, può essere indicato
uno studio radiologico con MDC idrosolubile sommnistrato dal SNG.
L'ndagine radiologica oltre che assumere notevole importanza
nella fase diagnostica, è fondamentale nel monitorraggio della
terapia .
ENDOSCOPIA
Raramente si rende necessaria una indagine di tipo
endoscopico , che a causa della insufflazione di aria può
aumentare la distensione colica e quindi il rischio di
perforazione. Una indicazione è rappresentata da un fondato
sospetto di volvolo del sigma : in tale caso assume anche
importanza terapeutica.
L'OCCLUSIONE
COLICA E' GENERALMENTE ASSOCIATA A DOLORE ADDOMINALE CRAMPIFORME
( IL DOLORE PUO' ESSERE CONTINUO NELLE OCCLUSIONI CON
STRANGOLAMENTO ) , VOMITO E ALVO CHIUSO A FECI E GAS
ANAMNESI
PREGRESSI INTERVENTI PELVICI O ADDOMINALI TRAUMA ADDOMINALE
ASCESSI O NEOPLASIE INTRA-ADDOMINALI ERNIE ESTERNE
ESAME OBIETTIVO:
IPOVOLEMIA DISTENSIONE ADDOMINALE ( GAS E LIQUIDI
NELL'INTESTINO A MONTE) TIMPANISMO RUMORI INTESTINALI METALLICI
INTERVALLATI DA SILENZIO DOLORABILITA' ( SPESSO LIEVE E DIFFUSA;
UNA DOLORABILITA' PIU' SPICCATA PUO' INDICARE UNO
STRANGOLAMENTO)
LABORATORIO:
VALUTARE SEGNI DI DISIDRATAZIONE , EMOCONCENTRAZIONE ,
ALTERAZIONE ELETTROLITI , LEUCOCITOSI
RX DIRETTA ADDOME IN ORTOSTATISMO E RX TORACE
RETTOSIGMOIDOSCOPIA E CLISMA DEL COLON CON MDC IDROSOLUBILE
(NO BARIO)
OCCLUSIONE DEL TENUE
Occlusione da briglie e da aderenze . In genere sono la
conseguenza di un processo patologico flogistico o di un trauma
chirurgico . La tendenza alla formazione di aderenze è variabile
, anche se sono riconoscibili alcune condizioni favorenti (
pregresse peritoniti, il traumatismo chirurgico , la persistenza
dell'ileo postoperatorio) . Le briglie possono determinare
occlusioni semplici , ma possono costituire il fulcro attorno a
cui si volvola un'ansa. Occlusioni neoplastiche. I tumori
maligni ( carcinomi e linfomi ) sono rari, così come le forme
benigne (polipi); quest'ultimi possono determinare una
occlusione con il meccanismo della invaginazione; da menzionare
inoltre le invasioni secondarie dell'intestino tenue da parte di
tumori a partenza da altre sedi e la carcinosi peritoneale.
Occlusione in corso di malattie infiammatorie croniche. Il morbo
di Crohn , a localizzazione ileale , determina una progressiva
stenosi dell'ansa interessata che può manifestarsi clinicamente
con ul quadro dell'occlusione Occlusione per ernie.
L'incarceramento di un'ernia esterna rappresenta la causa più
comune di occlusione del tenue; più rare le ernie interne, che
possono essere la conseguenza di difetti congeniti del grande
omento, del mesentere,di difetti di rotazione (Mesenterium
Commune) ; spesso le porte erniarie sono conseguenza di
interventi chirurgici. Altre cause. Diverticolo di Meckel, ileo
biliare, materiali ingeriti
OCCLUSIONE DEL COLON
L'occlusione meccanica del colon riconosce come causa
principale la neoplasia primitiva del colon . L'evento occlusivo
può talora rappresentare l'esordio clinico di una neoplasia
colica , oppure l'evento conclusivo di una lunga storia
caratterizzata da un alvo irregolare con stipsi ingravescente.
La complicanza occlusiva si verifica nel 10-20% dei portatori di
neoplasia colorettale. La sede della neoplasia è nel 75% dei
casi localizzata nel colon discendente-sigma; più raramente i
tumori del ceco e del retto si complicano con l'occlusione . Fra
le cause benigne di occlusione colica ricordiamo: la complicanza
stenotica della diverticolite (prevalente localizzazione a
livello del sigma ) , morbo di Crohn a localizzazione colica ,
volvolo del colon ( 70% sigma ; 30% cieco), incarceramento del
colon in una ernia o in un laparocele , endometriosi, neoplasie
benigne, fecalomi .
COMPLICANZE DELLE OCCLUSIONI DEL COLON
Colite soprastenotica. Nel tratto immediatamente a monte
della stenosi si possono evidenziare delle alterazioni a carico
della mucosa del colon , con perdita della funzione di
"barriera" e migrazione trans-murale di germi contenuti nel lume
e conseguente comparsa di quadri batteriemici e settici.
Perforazione diastatica. La complicanza perforativa con comparsa
di una peritonite aggrava notevolmente la prognosi di una
occlusione. In presenza di una neoplasia colica occludente la
perforazione può verificarsi a livello del tumore o a distanza (
nella maggior parte dei casi a livello del ceco , che
rappresenta la porzione colica a diametro maggiore: perforazione
diastasiche ). In conseguenza della distensione si determinano
delle alterazioni vascolari che causano una ischemia e
alterazioni trofiche della mucosa fino alla comparsa di
soluzioni di continuo della parete. La perforazione può essere
tamponata dai visceri vicini ( microperforazioni ) o evolvere
verso una peritonite fecale diffusa (macroperforazioni) .
PSEUDO OSTRUZIONI
Esistono, seppure rari, dei quadri clinici in cui sono
presenti i segni e i sintomi di una ostruzione intestinale , in
assenza di alcuna causa di occlusione intra o extraluminale.
L'interesse verso tali condizioni è giustificato dalla necessità
di differenziarle dalle occlusione meccaniche, in quanto non
necessitano di trattamento chirurgico. Si riconoscono delle
forme di pseudo ostruzione cronica secondarie e idiopatiche
(miopatia viscerale congenita trasmessa con carattere autosomico
dominante ) e una forma acuta ( sindrome di Ogilvie). La
presentazione clinica è caratterizzata da una distensione
addominale massiva con o senza vomito e dolore addominale;
inizialmente può essere presente diarrea e emssione di gas, che
progressivamente si riducono , con l'aumentare della
distensione; alla ascoltazione i rumori peristaltici son
caratteristicamente ridotti o assenti; l'addome è timpanico e
può essere palpata una massa nei quadranti addominali inferiori
di destra , legata alla dilatazione del ceco. La diagnosi è
generalmente fatta dopo una radiografia dell'addome , in bianco,
che dimostra una massiva dilatazione del ceco, colon ascendente
e traverso, spesso con assenza di aria nel colon sinistro e nel
retto. In questa situazione , la possibilità di una ostruzione
del colon sinistro deve essere esclusa con una procedura
endoscopica (con cauta insufflazione di aria ) o con un clisma
del colon con MDC idrosolubile.
PSEUDO OSTRUZIONI
CRONICHE SECONDARIE: CAUSE
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INTRA
ADDOMINALE - PERITONEALE:
TRAUMA (interventi, traumi penetranti, traumi chiusi)
BATTERI (peritoniti, appendiciti, diverticoliti, colecistiti)
CHIMICHE (Ulcera peptica perforata, pancreatite, emoperitoneo,
coleperitoneo) |
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INTRA
ADDOMINALE - ALTERAZIONI VASCOLARI
insufficienza arteriosa mesenterica, trombosi venosa
mesenterica, vasculiti, strangolamento |
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INTRA
ADDOMINALE - EXTRAPERITONEALE
ematoma retroperitoneale, fratture retroperitoneali,
colica renale, pielonefrite, cistite
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EXTRA
ADDOMINALI - PATOLOGIE TORACICHE
infarto del miocardio, fratture costali, polmoniti,
empiema , scompenso cardiaco congestizio |
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EXTRA
ADDOMINALI - SISTEMICHE O METABOLICHE
squilibri elettrolitici,, sepsi, uremia, traumi
midollari, ipotiroidismo, ipoparatiroidismo |
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FARMACI
oppiacei, anticolinergici, clonidina, antistaminici,
catecolamine
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IDIOPATICHE
pseudo-ostruzione intestinale |
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COLLAGENOPATIE
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AMILOIDOSI
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DISTROFIA MUSCOLARE
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IPOTIROIDISMO
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IPOPARATIROIDISMO
CONGENITO |
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FEOCROMOCITOMA |
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DIABETE MELLITO
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MALATTIA DI CHAGAS |
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M.DI PARKINSON |
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FARMACI (
antidepressivi , fenotiazine, ganglioplegici clonidina ) |
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PORFIRIA |
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SATURNISMO |
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PSICOSI |
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MEGACOLON FUNZIONALE
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ATONIA RETTALE
SENILE |
SINDROME DI OGILVIE
Consiste in una
distensione acuta del colon , in cui non è possibile dimostrare alcuna
causa meccanica di ostruzione. Tale sindrome è associata a malattie
sistemiche e riconosce dei fattori scatenanti.
malattie sistemiche
associate a sindrome di Ogilvie
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INSUFFICIENZA
RENALE CRONICA |
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BRONCOPNEUMOPATIA
CRONICA |
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M.
DI PARKINSON |
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SCOMPENSO
CARDIACO |
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IMA
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BRONCOPOLMONITE
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SEPSI
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NEOPLASIA
RETROPERITONEALE |
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PANCREATITE |
fattori scatenanti
associati a sindrome di Ogilvie
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TRAUMA ADDOMINALE
CHIUSO |
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TRAUMA LOMBARE
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CHIRURGIA ORTOPEDICA
DELL'ANCA |
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CHIRURGIA
GINECOLOGICA |
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MIELOGRAFIA LOMBARE |
Caratteristicamente tale
sindrome interessa pazienti di età avanzata ( > 60 anni) e di sesso
maschile ( 3 su 5) ed è dovuta ad uno squilibrio della innervazione
autonoma (parasimpatica sacrale ) del grosso intestino; si manifesta con
una distensione addominale, dolore addominale peristaltico, alvo chiuso
a feci e gas. In base alle informazione desunte dalla Rx diretta addome
( diametro cecale < 10 cm ) può essere opportuno un trattamento
conservativo ( infusione di liquidi ed elettroliti, sondino
naso-gastrico, sonda rettale) ; recentemente si è diffusa la pratica
della detensione endoscopica , che consente di ridurre notevolmente il
diametro cecale e la distensione del colon ; è inoltre ripetibile nel
tempo ( recidive =20-40%) e in mani esperte è associata a basse
percentuali di perforazioni iatrogene ( 2%). Qualora la radiografia
dell'addome evidenzi una distensione cecale > 12 cm , per la alta
percentuale (25-40%) di perforazioni , è indicata la esplorazione
chirurgica (cecostomia detensiva ; emicolectomia destra in presenza di
vaste lacerazioni diastatiche o vaste zone di necrosi parietale ) .
TERAPIA MEDICA
-reidratazione e
riequilibrio idroelettrolitico. Di fondamentale importanza la correzione
dell'ipovolemia relativa: il liquido extracellulare isotonico accumulato
nel lume intestinale deve essere sostituito dalla infusione endovenosa
di liquidi isotonici , quali il Ringer Lattato o la Soluzione
Fisiologica. Il volume infuso può essere considerato adeguato quando si
ha miglioramento dei principali parametri vitali e quando la diuresi è >
di 0,5ml/Kg/h . Talora, in pazienti cardiopatici la terapia infusionale
dovrà essere eseguita con monitoraggio della pressione venosa centrale o
della pressione di cuneo polmonare. -detensione dell'intestino con
Sondino Naso-Gastrico o sonda di Miller-Abbot. La terapia medica va
attuata sotto stretto monitoraggio clinico e radiologico , sorvegliando
l'evoluzione dei segni dell'occlusione. La decisione tra il trattamento
medico e il trattamento chirurgico dipende dalle condizioni generali del
paziente , dalla risposta alla terapia infusionale idroelettrolitica e
alle procedure di decompressione del stomaco e dell'intestino.
TERAPIA CHIRURGICA
La terapia
chirurgica va eseguita in urgenza in caso di strangolamento,
nell'occlusione ad ansa chiusa, in caso di occlusione meccanica
semplice. Alla apertura del peritoneo va ricercata la presenza di
liquido peritoneale libero e valutato il suo aspetto ; dopodiché va
ricercata la sede della occlusione e stabilita la natura della stessa.
In funzione di queste variabili viene adottata una scelta terapeutica.
Schematicamente possiamo suddividere le manovre chirurgiche nelle
seguenti categorie: -manovre che non richiedono la apertura
dell'intestino : lisi di aderenze
, riduzione di invaginazioni, riduzione di ernie incarcerate,
derotazione di volvoli. -enterotomie: ileo biliare, corpi estranei.
-resezione segmentaria del segmento intestinale : neoplasie , grave
compromissione vascolare. -anastomosi e by-pass interno del tratto
ostruito. -creazione di una stomia cutanea
IL TRATTAMENTO DI
UNA OCCLUSIONE INTESTINALE SPESSO RICHIEDE UN INTERVENTO CHIRURGICO
STUDIO RADIOLOGICO CON MDC IDROSOLUBILE CORREZIONE DELLA IPOVOLEMIA
DECOMPRESSIONE INTESTINALE CON SNG O MILLER ABBOT ANTIBIOTICOTERAPIA A
LARGO SPETTRO
TERAPIA DELL’ILEO
PARALITICO
Il trattamento è
volto alla identificazione delle cause. Studi effettuati in pazienti
sottoposti a laparotomia hanno dimostrato che lo stomaco recupera la
propria attività elettrica e meccanica nei primi giorni, mentre
l'intestino tenue e il colon recuperano più tardivamente. Il
posizionamento del sondino Naso-gastrico ha lo scopo di prevenire la
distensione gastrica e il vomito, nonchè la conseguente dilatazione
dell'intestino paralitico. Per facilitare il ripristino della peristalsi
è necessaria una accurata valutazione degli elettroliti e la loro
eventuale correzione ( in particolare della ipocaliemia) . Se l'ileo non
è secondario ad un intervento chirurgico devono essere ricercate e
trattate le cause scatenanti. Oltre ai provvedimenti di tipo generale ,
sono emerse alcune procedure specifiche per il trattamento dell'ileo. Si
ipotizza che in alcuni casi l'ileo è dovuto ad una iperattività del
sistema simpatico , per cui sono stati eseguiti degli studi tesi a
risolvere l'leo prolungato tramite l'anestesia spinale, il blocco
segmentale epidurale, la stimolazione nervosa transcutanea; allo stesso
fine sono stati usati dei presidi farmacologici, aventi il fine di
inibire il sistema simpatico o di stimolare il parasimapatico (
betanecolo, neostigmina, metacolina ) : i risultati peraltro non sono
univoci e non sembra esserci una significativa facilitazione nella
risoluzione dell'ileo. Un secondo approccio alla problematica della
correzione dell'ileo , prevede la correzione di un possibile squilibrio
ormonale. A tale scopo sono stati utilizzati farmaci quali la
vasopressina, la colecistochinina ,la motilina, la ceruleina , le
prostaglandine; quest'ultime sembrano avere un significativo effetto
sulla motilità intestinale.
BIBLIOGRAFIA
Comunicazioni e
Casi Clinici Selezionati - XXI Congresso Società Italiana di Chirurgia
d'Urgenza 1992 Pag 19, 49, 96, 204, 206, 215, 219, |
fonte:
www-cdu.dc.med.unipi.it/emer/docclus.htm |
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