La prostata è una ghiandola del sistema riproduttivo maschile situata davanti al retto e sotto alla vescica.
Avvolge l’uretra che è il condotto deputato alla emissione delle urine.
La prostata ha la funzione di secernere parte del liquido seminale che, al momento dell’orgasmo, viene immesso nell’uretra unitamente agli spermatozoi prodotti dai testicoli.
Nella condizione normale le sue dimensioni sono paragonabili a quelle di una castagna ed il suo peso è di circa 20 grammi.
Ipertrofia prostatica benigna
ipertrofia prostatica benigna viene comunemente definita come un aumento delle dimensioni della ghiandola il cui peso può, in casi estremi, superare i 100 grammi.
La IPB attualmente comincia a comparire negli uomini che hanno da poco superato i 30 anni. La frequenza della malattia continua a crescere, raggiungendo il 90% all’età di 80 anni.
Tutti concordano che la sua comparsa avviene sempre più precocemente rispetto ad una 20-30 anni fa. Questo fa pensare ad una diretta correlazione con il mutato stile di vita ed alimentazione.
Sintomi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna
Sono principalmente quelli derivanti dall’ostruzione al passaggio dell’urina:
– debolezza del getto urinario,
– esitazione,
– gocciolamento terminale,
– intermittenza,
– sensazione di svuotamento incompleto della vescica,
– difficoltà nell’urinare (disuria)
e da quelli irritativi:
– elevata frequenza,
– urgenza.
Possono anche associarsi:
infezioni delle vie urinarie, accompagnate da stranguria, cioè bruciore durante la minzione,
ritenzione urinaria, con necessità di catetere a permanenza
insufficienza renale, nei casi più avanzati.
Ipertrofia prostatica benigna: una patologia progressiva.
La costante presenza di un ostacolo meccanico allo svuotamento vescicale può indurre il muscolo detrusore della vescica ad un eccessivo lavoro, capace con il tempo di ridurre la contrattilità e funzione del detrusore.
L’IPB può provocare la formazioni di calcoli vescicali e la comparsa dei sintomi associati: impossibilità a svuotare la vescica (ritenzione urinaria), dilatazione delle vie urinarie (idronefrosi) e, nelle situazioni cronicizzate, insufficienza renale.
Alcune di queste condizioni sono reversibili, se sottoposte a terapia, mentre altre, come la compromissione della contrattilità vescicale e l’insufficienza renale, possono essere permanenti e non risolvibili con l’intervento chirurgico.
Diversi studi, hanno dimostrato che l‘IPB è una patologia progressiva nel tempo e che maggiori sono i sintomi, il PSA, l’età e le dimensioni della prostata e maggiore sarà la probabilità e la velocità di un peggioramento. Tuttavia, come vedremo, ci sono diverse cose che si possono fare per ritardare la progressione.
Le cause
La causa principale è data da un cambiamento ormonale che porta ad un innalzamento del Diidrotestosterone (DHT), un tipo di testosterone che si forma dal Testosterone libero ad opera dell’enzima 5 alfa reduttasi.
Altra concausa è l’infiammazione cronica.
Studi hanno dimostrato che nelle prostate sane la presenza di Interleuchine infiammatorie è bassa (Steiner e collaboratori hanno dimostrato che le prostate sane non esprimono IL-17, mentre le prostate con infiammazione e BPH esprimono questa interleuchina : https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3221555/).
Il Testosterone Libero se si lega alla proteina di trasporto, SHBG – Sex Hormon Binding Globulin – che viene prodotta dal fegato, non è disponibile alla trasformazione in Diidrotestosterone. Pertanto tutte le cause che riducono le SHBG innalzano il Diidrotestosterone e ingrossano la prostata.
Il principale fattore che inibisce la produzione di SHBG sono gli ZUCCHERI in eccesso che vengono convertiti in grassi (lipogenesi)
Altri fattori che riducono la SHBG sono:
– l’Insulina (che è sempre legata alla concentrazione degli zuccheri plasmatici),
– IGF-1 (Insuline like growth factor) che è contenuto nei latticini freschi, che pertanto sono da ridurre.
I Fattori che aumentano la SHBG sono:
– Ormone della crescita GH
– Tirosina (vedi Tireovital)
L’Enzima 5 alfa reduttasi che converte il testosterone libero in DHT, aumenta all’aumentare del Testosterone, ma viene parzialmente inibita dal Betasistosterolo (vedi Paxacol o Blusterol-Forte).
I farmaci, es Finasteride, che bloccano questo enzima portano ad un aumento compensatorio del testosterone prodotto per via del feedback all’ipotalamo, il che ne riduce l’efficacia.
I Farmaci
La terapia farmacologica consiste nell’uso di due classi di farmaci:
– gli Alfa-Litici, tipo la Afluzosina, che vanno a rilassare il tono muscolare agendo sui recettori dell’adrenalina,
Gli effetti negativi sono: l’eiaculazione invisibile o retrogada, cioè l’emissione dello sperma avviene in vescica e altri effetti indesiderati meno frequenti sono quelli correlati al sistema gastrointestinale, come stipsi, diarrea, dolori addominali, dispepsia e nausea; quelli correlati ai reni e al tratto urinario, come l’aumento della produzione delle urine e la frequente necessità di urinare; quelli correlati al sistema respiratorio, come la congestione nasale e la dispnea; quelli correlati alla vista, come la manifestazione della sindrome dell’iride a bandiera (Floppy Iris Sindrome) durante gli interventi chirurgici per la rimozione della cataratta; quelli correlati al sistema cardio-vascolare. come tachicardia, aritmia, edema, palpitazioni cardiache, ipotensione ortostatica e ischemia periferica.
– gli inibitori delle 5-alfa-reduttasi, tipo Finasteride, che riducono il Deidrotestosterone che come detto è la causa principale dell’ingrossamento della prostata.
Si ricorda che le 5 alfa reduttasi, soprattutto le isoforme 1-3, sono ampiamente distribuite in diversi tessuti del nostro organismo, compreso il sistema nervoso centrale, e quindi l’azione di inibizione di questi enzimi può portare al blocco della sintesi di alcuni ormoni chiave e di diversi steroidi neuro-attivi, situazione questa che può spiegare tutti i diversi effetti collaterali negativi che si possono determinare, quali riduzione e perdita del desiderio sessuale, disfunzioni dell’erezione e dell’orgasmo, depressione e, vista l’ampia diffusione delle 5 alfa reduttasi nel nostro organismo, anche possibili problemi vascolari, cardiaci e aumento del grado di indifferenziazione di un eventuale tumore della prostata.
Tutto questo naturalmente può influire negativamente anche sulla salute psicologica e sulla qualità generale della vita di un uomo; tutti questi effetti collaterali, soprattutto per i medici che più facilmente prescrivono questo tipo di farmaci, devono essere ben conosciuti.
La Prevenzione
passa attraverso la modulazione dei seguenti fattori
- < testosterone-libero,
- < la conversione del testosterone libero in Diidrotestosterone (DHT),
- > SHBG (proteina deputata al trasporto ormoni sessuali),
- < Insulina e ridotta tolleranza glucidica,
- ottimizzare l’attività tiroidea,
- < livelli di stress < adrenalina < glicemia e la resistenza insulinica,
- < livelli di stress < cortisolo < glicemia e la resistenza insulinica,
- l’Obesità e il Diabete sono fattori aggravanti in quanto peggiorano tutti i parametri metabolici e riproduttivi,
- regolarità intestinale e con buona flora batterica,
- ridurre l’infiammazione generale e particolarmente dell’intestino e prostata,
Che fare
Anche l’ipertrofia prostatica è l’espressione di un disequilibrio nel nostro corpo, il pensare di agire sul sintomo e non sulle cause è come sempre poco raccomandabile, per il semplice motivo che se non risolviamo questo disequilibrio avremo molti altri sintomi = malattie.
Come sempre i migliori risultati si ottengono agendo su tutti i punti critici, che in sostanza significa portare all’equilibrio l’asse: testa>respirazione>apparato digerente>apparato riproduttivo.
- migliorare la minzione
Un ottimo rimedio è il nostro UP1, che agisce migliorando il tono vescicale e con una azione antiossidante ed antinfiammatoria. Da ricordare anche l’importanza dello svuotamento frequente della prostata = eiaculazione, in quanto riduce la tensione e l’infiammazione locale.
- infiammazione
L’infiammazione dipende da diversi fattori, ma principalmente dall’alimentazione e dal funzionamento del fegato e intestino, proprio per i collegamenti diretti che questi organi hanno con la prostata.
Tutti gli antinfiammatori portano comunque a dei benefici anche alla prostata.
Per ovvi motivi è sempre bene iniziare ad usare quelli più tollerati e sicuri, tipo MSM e il Paxacol ricco di steroli vegetali , che hanno il vantaggio di correggere anche delle carenze nutrizionali.
In commercio troverete anche delle piante ad azione antinfiammatoria tipo Boswellia, Serenoa, Pigeum. Alcuni funghi forniscono benefici anche ai primi stadi tumorali (vedi Micoterapia).
L’acidosi tissutale è la base dell’infiammazione, pertanto si deve ridurla con l’alimentazione e con basificanti tipo Pro-Basica
- stress
ridurlo è semplice: basta dedicarsi un’ora al giorno per se stessi, meglio se ne approfittiamo per fare una bella passeggiata,
ricordandoci che è attraverso la respirazione che facciamo fluire l’energia (nuoto, nordic walking sono grandi alleati)
ci possono aiutare numerose piante es: camomilla verbena tiglio rodiola (noi abbiamo dei buonissimi gemmoderivati), poi si può sciogliere in tisana del MSM noto per l’azione antinfiammatoria e come leggero tonico
- insulina
l’insulina viene regolata anzitutto con:
– una dieta isoglicemica,
– dalla attività fisica
– da integratori di cromo, selenio, zinco, fibra (come Glucofibra), myo-inositolo (Tireovital),
- testosterone
Si regola mediante la modulazione della glicemia e dell’insulina (vedi sopra)
Ci sono anche alcune piante che contengono fitoestrogeni che rafforzano l’azione nella regolazione del ciclo.
Sicuramente utili sono i fitosteroli, come il complesso Soia-Avocado Insaponificabile (vedi Blusterol-Asi) o il Betasitosterolo del Paxacol o Blusterol-Forte per la inibizione sulla aromatasi che porta alla formazione del DHT.
Gli estrogeni ed androgeni vengono elaborati dal fegato e riassorbiti a livello del colon, pertanto altri due punti critici sono
- fegato e
- transito intestinale
inserendo la PAXAFIBRA ed adeguando l’alimentazione, dovrebbe essere sufficiente.
-
regole dietetiche
– ridurre i carboidrati, l’alcool, caffè e latticini freschi e tutti gli alimenti che appesantiscono il fegato.
– assunzione di antiossidanti e vitamina D (assicurarsi di avere dei buoni valori)
- tiroide
la funzionalità tiroidea è fondamentale per il metabolismo, da cui dipende la glicemia: un semplice test è la misura della temperatura basale ascellare e rettale
ove necessario si dovrà intervenire per correggere eventuali deficenze, vedi Tireovital
IL TUMORE PROSTATICO: CAUSE
La probabilità di ammalarsi sembra essere legata anche ad alti livelli di ormoni come il deidrotestosterone, che favorisce la crescita delle cellule prostatiche, e l’ormone IGF1, simile all’insulina, ma che lavora sulla crescita delle cellule.
Fra le cause individuate c’è l’obesità e l’infiammazione comunque generata sia per motivi virali o batteriche sia per problematiche tossiche. Ricordo sempre che la prostata è collegata direttamente al fegato e all’intestino. Pertanto non si può curare la prostata senza adottare le giuste correzzioni dello stile di vita.
Per quanto riguarda il PSA (antigene prostatico) è certamente un parametro legato all’infiammazione prostatica, che in parte è correlato con il carcinoma prostatico.
Pertanto ad un PSA elevato devono comunque seguire una serie di accertamenti diagnostici tipo la risonanza magnetica.
L’uso dell’ago aspirato ha l’effetto di rompere la capsula prostatica e di creare infiammazione, pertanto potrebbe aumentare il rischio di metastasi.
Capite da soli che per quanto riguarda gli integratori da assumere c’è un’ampia scelta, cosi pure per la tipologia di dieta e percorso da seguire c’è differenza a seconda della gravità della situazione. Per maggiori dettagli potete contattarci
Grazie per la lettura
Romano Visentin
Biologo