Dopo anni a parlare dei problemi intestinali, mi è stato chiesto di fare una breve introduzione, che spiegasse il ruolo centrale dell’intestino nei processi infiammatori e quindi nella malattia, che vuol dire anche, a rovescio, la sua importanza nella salute.
Parlare dell’importanza di un organo in biologia è sempre limitante, proprio per il fatto che tutti gli organi sono connessi.
Nel caso dell’intestino, o meglio dell’apparato digerente che è un insieme di vari organi, il concetto di globalità lo è a maggior ragione.
Un primo sguardo ci fa intuire immediatamente le connessioni fra cervello–bocca–stomaco– fegato– intestino–organi riproduttivi
Ma se allarghiamo lo sguardo, vediamo che gli organi sono contenuti in strutture.. , colonna vertebrale, spalle, cassa toracica, muscoli e annessi addominali
Pertanto anche il contenitore influisce sulla funzionalità dell’insieme, il che significa che problematiche o tensioni al contenitore inevitabilmente si ripercuotono sugli organi interni: se respiriamo male inevitabilmente mandiamo in compressione lo stomaco.
Consideriamo pure che gli organi vicini “si parlano” e pertanto è facile assistere ad una estensione dei processi infiammatori.
Avviciniamoci di più :
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L’intestino deve prendere decisioni rapide: pertanto si è dotato di una propria rete neuronale, che comunica con il cervello.
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Deve comunicare con le altre parti del corpo: oltre alle vie nervose usa ormoni, neuropeptidi, citochine. Alcune di queste, come la serotonina, influiscono direttamente sul nostro umore. E’ chiaro che se siamo tesi, ansiosi, andremo a dare un segnale di blocco a tutto l’apparato digerente.
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L’intestino deve svolgere oltre alla funzione digestiva e assorbente, anche una notevole funzione difensiva: è in prima linea . Pertanto è ricchissimo di strutture di difesa: è sede di circa il 70-80% del sistema immunitario
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Il colon contiene migliaia di miliardi di batteri, che digeriscono circa il 30% del cibo, modulano la risposta immnunitaria, producono delle sostanze che aiutano a riparare l’intestino e influiscono sul cervello.
Se l’intestino si infiamma che succede:
La prima cosa che avvertiamo è il gonfiore addominale, dovuto allo spasmo dei muscoli che si contraggono e non fanno uscire l’aria.
Se l’infiammazione aumenta il corpo cerca di liberarsi delle cause e manda in scarica. Se l’infiammazione prosegue compare il muco e quindi il sangue.
Se ci avviciniamo alla mucosa potremmo osservare che si sono create delle lesioni, pertanto non è più in grado di assicurare il passaggio delle sostanze desiderate, ma passano nel torrente linfatico anche pezzi di batteri, o cibo non digerito.
Questo determina un carico importante al fegato e al sistema immunitario.
Se prosegue, si altera la risposta immunitaria con la comparsa o l’aggravamento delle patologie infiammatorie (allergie, artriti, tiroiditi, vasculiti etc..)
Poichè il fegato fa da filtro per tutto il sangue, avremo sintomi da intossicazione anche in organi lontani: mal di testa, emorroidi, afte e lesioni in bocca.
Lo stato di intossicazione e di malnutrizione si ripercuote direttamente sull’umore e sui pensieri.
Aumenta l’ansia e la facilità della depressione, che peggiora sempre più lo stato di chiusura dello stomaco e intestino.
Non mangiando legumi la flora batterica si riduce fortemente, si riduce la capacità digestiva, si crea uno squilibrio noto come “Disibiosi” che è la porta verso le cistiti e la candidosi sia vaginale che sistemica.
Naturalmente se non si interviene prontamente, si instaura un circolo vizioso che porta solo a peggiorare le cose: l’individuo mangia sempre peggio e quindi diviene sempre più intossicato e debole.
CHE FARE
cose semplici e logiche:
1) mettere a riposo gli organi infiammati
2) sfiammare
3) nutrire
4) far fluire l’energia
il corpo si riparerà e poi potrete affrontare una dieta sana con elementi integrali e legumi.
Romano Visentin
Biologo