“Mi chiamo Alessandra, .. da circa 20 anni soffro di colon irritabile …. …. “Mi chiamo Daniela, … disturbi intestinali con scariche ripetute … ho perso 9 chili …. “Sono Laura , 60 anni ed ero sempre con Gastrite e Colite e spesso stitica” .. la ringrazio, mi ha portato a nuova vita… sono più serena e con più energia
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se ti stai dicendo: non so più cosa mangiare !! mi fa male tutto !
prendititi cinque minuti e continua a leggere.
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considerazioni
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Le intolleranze alimentari sono sostanzialmente degli stati infiammatori scatenati dall’assunzione di alcuni alimenti Non sono ancora delle vere allergie (con produzione di anticorpi specifici: IgE specifiche), sono tipicamente “dose dipendente” cioè il disturbo è proporzionale alla quantità di alimento e si manifestano con:
Tipicamente il quadro clinico si presenta coinvolgendo i seguenti aspetti:
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la causa delle intolleranze alimentari è principalmente lo stato infiammatorio della mucosa, che porta ad una perdita di selettività nel passaggio dei nutrienti, permettendo l’entrata di sostanze non digerite, pezzi di batteri che intossicano e alterano il sistema immunitario Questo assorbimento di materiale estraneo, è noto come Sindrome da Permeabilità Intestinale Aumentata (leaky gut syndrome)
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Che fare
Come vedete non è sufficiente togliere per un periodo gli alimenti incriminati, ma bisogna nel frattempo sostenere il corpo (se togliamo l’integrale e limitiamo i vegetali, dovremo fornire vitamine e minerali), sfiammare (se non sfiammiamo non riusciamo a guarire velocemente), riequilibrare il sistema nervoso e sciogliere i blocchi (per interrompere il ciclo vizioso) Vi dovrete considerare guariti solo quando non solo non sarete più gonfi o senza eritema, ma che lo sarete pur mangiando integrale, legumi, carciofi cavolfiori etc. Tipicamente le intolleranze sono dipendenti dallo stato infiammatorio: maggiore è l’infiammazione, maggiore sarà sia il numero che la gravità delle stesse. I test per le intolleranze hanno nel migliore dei casi una affidabilità del 80%, forniscono una “fotografia” dello stato attuale e non tengono conto delle variabiltà dei cibi legate ai diversi processi produttivi, addittivi etc.. Pertanto è sempre consigliabile acquisire una propria sensibilità ed essere seguiti da persone esperte nella rieducazione intestinale che dovrebbe portare in breve tempo (solitamente 20-45 gg) alla reintroduzione di una dieta variata e ben bilanciata.
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L’azione da noi proposta si articola in 2 Fasi:
I benefici si percepiscono già entro i primi tre giorni:
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Il nostro sistema permette un recupero molto veloce, nel 90% dei casi, in circa un mese si arriva a tollerare legumi e cereali integrali In pratica si definisce nei primi tre giorni una dieta base, che proseguirà per circa 10 giorni, nel frattempo si sfiamma, si regolarizza il transito, si coprono le carenze vitaminiche e minerali, e si interviene sui blocchi enegetici. Quindi si introducono gradatamente vari alimenti, fino ad arrivare alle verdure critiche, come cavolfiori, fagioli etc.
Data la variabilità dei casi personali è altamente consigliabile un supporto di un curante esperto. Tale supporto deve essere con frequenti controlli. Solitamente un buon percorso deve prevedere dei controlli a 3 , 6, 15, 30 giorni. Se vuoi saperne di più consulta il
MANUALE PRATICO PER I DISTURBI INTESTINALI E LE INTOLLERANZE ALIMENTARI
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