Ogni volta che partecipo ad un incontro inevitabilmente la questione colesterolo viene sempre posta.
In verità quello che ci si dovrebbe chiedere è
1) quali sono i popoli che hanno una vita più longeva ?
2) qual’è il loro colesterolo ?
3) c’è correlazione fra colesterolo e aspettativa di vita ?
4) è sufficiente ridurre il colesterolo per aumentare l’aspettativa di vita ?
Alla prima domanda è facile rispondere: da una semplice ricerca sul web la popolazione più longeva è quella degli Hunza nell’Himàlaya che possono figliare a 80 anni e giungono alla soglia dei 140 anni.
Naturalmente i parametri cardio-circolatori sono ottimali, pressione bassa, colesterolo basso.
Poi si scopre che fanno una vita molto serena, dieta frugale e cibi genuini, seguono i ritmi giorno e notte (non hanno l’elettricità) e fanno molta attività fisica.
Quindi se prendiamo d’esempio gli Hunza possiamo dire che il colesterolo basso è correlato ad una vita longeva, (meglio sarebbe dire che è correlato ad uno stile di vita sano e sereno).
Se si abbassa il colesterolo artificialmente, lasciando inalterato lo stile di vita, aumenta la spettanza di vita ?
Ci sono un paio di studi che fanno pensare:
- nel PROSPER (Prospective Study of Pravastatin) fatto con un l’uso di una statina non ha avuto che un blando effetto di circa il 15 % di riduzione del rischio cardiovascolare nei 5800 uomini e donne tra i 70 e gli 82 anni, che però hanno visto aumentare l’incidenza del cancro al seno e i dolori muscoloscheletrici.
- nel ALLHAT-LLT (studio con anti-ipertensivi e ipolipemizzanti per prevenire gli infarti), la Pravastatina non ha ridotto ne il numero degli attacchi cardiaci non fatali, ne la mortalità negli oltre 10.000 pazienti testati con età superiore ai 65 anni.
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nel 2014 è stato pubblicato nel prestigioso British Medical Journal una revisione degli effetti avversi delle statine: è stato accertato un aumento del rischio non solo dei dolori musolari, ma di diabete, di sofferenza renale, disturbi cognitivi, cataratta, disfunzione erettile e tromboembolismo venoso. Link http://www.bmj.com/content/349/bmj.g3743
Se si interviene abbinando ai farmaci gli omega-3 e uno stile di vita più sano che possiamo ottenere?
- il risultato è un incredibile – 80% di mortalità a 5 anni in pazienti critici come i post-infartuati vedi studio (è su questo studio che è nato Blusterol)
E’ evidente quindi che lo stile di vita ed una corretta integrazione fanno molto di più del singolo farmaco
Pertanto ne deriva che il colesterolo è un indice dello stato di salute cardiocircolatoria solo se si abbassa naturalmente, incidendo sui fattori che lo innalzano e non bloccando la sua produzione artificialmente con farmaci.
A questo punto cerchiamo di capire cos’è il colesterolo, cosa serve e da cosa viene regolato.
Il fegato non è cretino
la maggior parte del colesterolo viene prodotta dal fegato, solo un 20-30% proviene dai cibi.
Svolge numerose funzioni
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Il colesterolo è un componente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule animali: diminuendo così la fluidità della membrana e aumentando la stabilità meccanica delle cellule, diminuendo la permeabilità a piccole molecole idrosolubili.
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Il colesterolo partecipa alla formazione delle vescicole endocellulari
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Insieme alle molecole proteiche il colesterolo regola lo scambio di sostanze messaggere tramite la membrana cellulare.
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Il colesterolo è coinvolto nella crescita e nella divisione cellulare.
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Il colesterolo è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo ecc. (vedi ghiandole surrenali e della vitamina D).
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Il colesterolo è essenziale per lo sviluppo embrionale
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Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzione di bile, una sostanza escreta nel duodeno che serve a emulsionare i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall’intestino tenue.
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essendo importante viene riassorbito nel intestino crasso
tutte le cellule sono in grado di produrre il colesterolo, ma principalmente è prodotto nel fegato, curiosamente il cervello se lo sintetizza da solo.
Cosa controlla la produzione del colesterolo
ci sono numerosi meccanismi di controllo:
- la produzione è regolata dalla quantità presente nelle cellule, maggiore è la concentrazione e minore sarà la produzione, (quindi più ne assumiamo con la dieta e minore sarà la produzione ecco perché le diete a basso tenore di colesterolo incidono poco)
- l’insulina aumenta la sintesi del colesterolo (quindi si deve diminuire l’insulina in circolo, sia facendo una dieta isoglicemica, sia migliorando la sensibilità tissutale con il movimento o degli integratori)
- la produzione biliare (il fegato coniuga il colesterolo nei sali biliari che vengono immessi nell’intestino e poi in parte riassorbiti nel tratto terminale, pertanto si può intervenire sia sulla sintesi dei sali biliari, sulla espulsione della bile e sul suo riassorbimento a livello del crasso)
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tiroide: l’attività tiroidea regola tutto il metabolismo, un ipotiroidismo subclinico (sospettabile anche da una temperatura basale inferiore di circa 1 grado rispetto alla norma) è responsabile di un rallentato catabolismo del colesterolo con un aumento dello stesso a livello ematico
Nell’ipotiroidismo conclamato la composizione e il trasporto delle lipoproteine è severamente alterato con presenza di:-
Ipercolesterolemia
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Marcato aumento delle LDL (low density lipoproteins)
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Aumento delle apolipoproteine B (apoA)
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Riduzione del numero dei recettori epatici per le LDL con diminuzione della loro clearance
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Le HDL (high density lipoproteins), nell’ipotiroidismo conclamato, sono normali o spesso aumentate per una riduzione dell’attività della CEPT (Cholesteryl-ester transfer protein) e della lipasi epatica che sono tutti enzimi regolati dagli ormoni tiroidei
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La bassa attività della CEPT e più specificamente dell’HL provoca un ridotto trasporto degli esteri di colesterolo dalle HDL alle VLDL (very low density lipoprotein) e alle IDL (intermediate low density lipoproteins) e da HDL ad HDL
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Inoltre l’ipotiroidismo aumenta l’ossidazione del colesterolo plasmatico principalmente perché è alterato il pattern di captazione del colesterolo che risulta aumentato.
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Il consumo di ossigeno cardiaco è ridotto con aumento delle resistenze periferiche e riduzione della contrattilità miocardica con possibile insorgenza di ipertensione diastolica
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Inoltre l’ipotiroidismo è associato a disfunzione endoteliale e aortosclerosi
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- Estrogeni: diminuiscono il colesterolo totale, aumentano quello buono (HDL), si riduce l’ossidazione delle LDL: in sostanza forniscono un notevole contributo nella protezione cardiovascolare
- Stress e i Glucorticoidi (gli ormoni dello stress come il cortisolo): aumentano il colesterolo
- Radicali liberi (ROS) non solo aumentano la produzione di colesterolo, ma lo rendono più pericoloso, in quanto le placche aterosclerotiche si formano in seguito ad una reazione infiammatoria scatenata proprio dal colesterolo (LDL e VLDL) ossidato
Che fare in pratica
le conclusioni sono ovviamente logiche, e se escludiamo l’uso delle statine, che non hanno dimostrato da sole di poter significativamente ridurre negli anziani il rischio cardiovascolare, anzi di poter peggiorare la qualità di vita con dolori articolari e muscolari, non sempre individuabili facilmente, non resta che modificare le abitudini di vita ed usare qualche sano rimedio.
- dieta isoglicemica e ricca di legumi (nel diabetico eventuale integrazione di cromo (vedi Glucofibra)
- attività fisica
- oli polinsaturi con steroli vegetali (vedi Blusterol Forte o Paxacol)
- favorire la funzionalità del Fegato
- ridurre lo stress (disponiamo di ottimi rimedi (sia in compresse vedi Le Gastrine, sia in tintura)
- ottimizzare la funzionalità tiroidea (abbiamo già seguito con successo clienti con ipotiroidismo). Tireovital è un ottimo prodotto.
- estrogeni: valutare l’assunzione di sostanze estrogeno simili
- antiossidanti: migliorano la funzionalità epatica e riducono il danno a livello vascolare (un buon prodotto è Revital5)
Per maggiori dettagli potete contattarci
Grazie per la lettura
Romano Visentin
Biologo